Biblioteca Universitaria di Pisa: la chiusura di un tesoro

Posted By on Set 22, 2017


 

 

PISA: La redazione di Fil rouge ha avuto l’onore di incontrare gli Amici della BUP (Biblioteca Universitaria di Pisa) e di discorrere con loro. L’associazione porta avanti ormai da cinque anni una vera e propria battaglia per ottenere la riapertura della Biblioteca: per il momento tutto tace, gli enti non sembrano farsi sentire e i libri scompaiono.

Per la prof.ssa Chiara Frugoni, presidente degli Amici della BUP, intervistata ai microfoni di Fil rouge, è un vero lutto, dal momento che

la Biblioteca chiusa è veramente un danno tremendo, non solo per la cultura e l’Università, ma anche perchè la biblioteca è un luogo di aggregazione per la cittadinanza.

E’ trascorso ormai un lustro dalla chiusura del pisano Palazzo della Sapienza e i motivi non paiono chiari; certo è soltanto il terremoto del 2012 che colpì l’Emilia, ma, ricordiamolo, l’unica struttura chiusa a Pisa dopo quel terremoto è proprio la Biblioteca Universitaria, i cui 600.000 manoscritti hanno subito una vera e propria odissea. Recente l’ingente danno arrecato al patrimonio librario, causato dalla rottura di alcuni tubi che hanno inondato il prezioso tesoro nascosto nella Biblioteca.

Se, dunque, come recita lo slogan della BUP -affisso alla base dell’eterna e immota impalcatura per la ristrutturazione della Biblioteca- la “cultura è ri-apertura”, appare davvero paradossale la chiusura di un’istituzione feconda come la Biblioteca Universitaria di Pisa. Dopo la recente inondazione, i libri, come afferma la prof.ssa Frugoni, hanno subito una “deportazione”, poichè in parte trasferiti a Lucca, laddove la consultazione risulta davvero un’impresa impossibile.

Dopo cinque lunghi anni di provocazioni e battaglie senza alcuna risposta, l’associazione ha fatto sentire nuovamente la sua voce e il prof. Michele Feo ha evidenziato ai nostri microfoni che, se non ci fosse stata una reazione da parte degli intellettuali,

con l’aria che tirava, con la prospettiva dichiarata di buttar via tutti i libri che non erano consultati da dieci anni -praticamente tutte le cinquecentine, gli incunaboli e i libri del Settecento- la Biblioteca Universitaria sarebbe andata al macero.

Ci auguriamo dunque che i lavori proseguano davvero e che il tesoro nascosto della Biblioteca possa finalmente tornare alla luce per continuare ad essere nutrice di professori, studenti e dell’intera cittadinanza.

Per conoscere l’intenso lavoro degli Amici della BUP, si raccomanda di visitare il sito: https://amicibup.wordpress.com/

Il file audio contiene l’intervista integrale alla prof.ssa Chiara Frugoni e al prof. Michele Feo.img_20170530_175025